Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - 25 novembre 2025

Classe 4A Classico, in seguito all’intervento di Gino Cecchettin e Nicodemo Gentile sul tema della violenza di genere, presenta:

 Elia Cappellozza, Francesco Casonato, Anna Masciale

 Abbiamo pensato di realizzare un origami che rappresenta un uccello, simbolo di libertà, diritto fondamentale di ogni essere umano e che non dovrebbe essere lesa da nessuno, come invece accade, soprattutto in certe relazioni che definiamo tossiche.

 A testimonianza di questo abbiamo scritto sulla parte superiore delle ali due versi tratti da Blowin’ in the wind di Bob Dylan, che esortano a garantire questa libertà (Yes, ’n’ how many years can some people exist/Before they’re allowed to be free?).

Al di sotto, invece, a simboleggiare come il volo della libertà possa essere appesantito e come la violenza possa essere facilmente scambiata per amore, abbiamo scelto due versi della canzone Ultraviolence di Lana del Rey (He hit me and it felt like a kiss/He hurt me but it felt like true love).

origamo

Lara Carricato, Nicole Padovan, Valery Arlia, Vittoria Faedo

foto 2

Abbiamo pensato di realizzare un lavoro che mostri con chiarezza come la violenza sulle donne non inizi mai all’improvviso, ma cresce a piccoli passi, spesso mascherata da frasi che possono sembrare insignificanti.

Le dieci frasi, disposte in ordine crescente dalla meno evidente alla più distruttiva, mostrano la progressiva perdita di libertà all’interno di una relazione tossica.

Il percorso che disegnano fa capire quanto sia importante riconoscere subito i segnali iniziali perché ogni parola può trasformarsi in controllo, manipolazione fino a sfociare in violenza.

Aurora Donà, Bianca Ghibellini, Michelangelo Azzi

 Sotto forma di un breve video,abbiamo cercato di trasmettere cosa dell’incontro ci fosse rimasto maggiormente impresso e concretizzarlo in brevi frasi, cercando di trasmettere al meglio l’intensità del momento che abbiamo vissuto.

https://drive.google.com/file/d/1oiB731Zw94CsVyTJbXbpRxoCj2QqZQXK/view?usp=sharing

Emma Callegaro, Giacomo Giordani, Alessandro Toffanin

https://docs.google.com/presentation/d/1oGwrC3hX8ymm5lmPKnQEE7FP1og4IsJzwgYUtwrUICA/edit?usp=sharing

Sofia Lanzoni, Federico Milan, Giovanni Medea

 Noi a partire da riflessioni in merito a molte delle questioni affrontate dall’avvocato Gentile e alla storia personale del papà di Giulia Cecchettin, abbiamo scritto una poesia che denuncia questa realtà in cui la donna, in Italia circa una ogni tre giorni, muore, per mano di un uomo che vuole sopprimere la sua libertà per sempre.

“Una donna morta, una libertà soppressa

desiderio di possedere, rabbia repressa

la sua voce un ricordo datato, 11/11/2023

perché un uomo preferiva il suo silenzio

e non poteva accettare una fine diversa

si somma a tante altre, troppe ogni anno

voci spente in eterno con progetti incompiuti

e che sognavano un futuro per se stesse

diventano i segni di una deviata "normalità"

dove la colpa cerca ancora posti in cui nascondersi

dove un potere maschile immaginato, distorto,

si trasforma nell'illusione di aver diritto su un altro corpo

corpi che lo stato conta, nomi che noi pronunciamo

e che aumentano nell'ombra di quell'inganno

uomini che tagliano le ali ad angeli

uomini in cui l'odio, la paura, l'insicurezza,

marciti in silenzio e travestiti da forza

diventano l'ultimo momento di una donna.”

 

 Lucrezia Ricci, Rebecca Ricci, Rita Parlati

foto3

La lirica, allo scopo di comunicare un messaggio di portata universale, valido in ogni tempo e in ogni luogo, è stata composta in inglese e in greco antico, cioè nelle due lingue con le quali gli uomini hanno superato le barriere culturali e territoriali per dare vita alla κοινή.  La protagonista è una giovane donna, intrappolata in una relazione tossica perché vittima del suo stesso amore. Per  esprimere il dramma in cui viene a trovarsi chi non riesce a liberarsi da un rapporto potenzialmente nocivo e pericoloso, sì è fatto ricorso a metafore che accostano termini propri dell'area semantica della violenza a immagini comunemente evocative della dolcezza e della passione amorosa. Giocata interamente sui doppi sensi, la lirica procede in modo  provocatorio e sarcastico per chiudersi nell'accorata preghiera finale,  il cui pathos è accentuato dall'anafora "please" dei.versi 12 e 13, in cui la donna implora il suo amore di lasciarla vivere la propria vita.

A rafforzare la sensazione di profonda lacerazione delle donne esposte a violenze fisiche o psicologiche da parte dei propri partner, si è deciso di introdurre nell'incipit delle due versioni due miniature, per la loro capacità di svelare, solo a seguito di una attenta e non superficiale lettura, i significati nascosti.

Le lettere presentano, da un lato, rose, simbolo di bellezza e purezza, dall'altro, spade, strumento di violenza e aggressività. E nella cornice compaiono intricati rovi a indicare che una via d'uscita c'è, anche se non sempre semplice e a volte dolorosa.

Lavori realizzati dalle classi

Per Giulia Cecchettin - 4DLING

Per Giulia 

Violenza di genere 4ACLA